Friday, June 11, 2010

Il vero reportage



Quasi tutte le spose dicono di volere delle foto reportage più discrete possibili. Dopo mi fanno una lista di trenta gruppi che vorrebbero che fossero scattate. Allora le “inganno” per alcuni ritratti e loro finiscono per preferire questi miei ritratti. Il reportage è bello, io lo amo, ma non basta. Sapevate che un vero reportage non comprende i dettagli, i paesaggi o i ritratti? Le coppie spesso hanno poco tempo per stare insieme nel loro giorno del matrimonio, quindi diventa quasi impossibile fare dei ritratti della sposa e dello sposo insieme, senza indirizzarli.



Siamo onesti, noi tutti vogliamo venire bene nelle foto del nostro matrimonio. Per realizzare questo bisogna per forza fare... Oso nel dirlo ancora... delle pose? Tutte le spose italiane mi chiedono di non posare. Io le capisco, perché loro intendono quelle pose imbarazzanti degli anni ottanta. Loro vogliono anche essere riprese vicino agli ospiti. E per essere onesti, vorrebbero anche non essere disturbate molto. Però ciò che vogliono di più è venire bene nelle foto. Ma se non si scattatano delle foto in posa e se non si collabora, ciò non è possibile.


(Lo so che sto insistendo molto qui, ma è importante essere chiari su questo punto)

Ogni sposa pensa di volere per il proprio matrimonio candide foto o un reportage. Il novantanove percento delle coppie, soprattutto gli uomini, dicono di non voler posare. Ma dopo anni di esperienza in questo ambito, insisto a spiegare che in realtà non conoscono benissimo alcuni fatti importanti.


Il reportage è bello, ma non abbellisce. Spesso, ciò che vince in una competizione di foto di matrimoni non è mai una foto che una sposa metterebbe nell'album. Di sicuro, so che tutte le coppie vogliono apparire bene nel loro album. Che lo ammettano o no. Ciò che hanno in comune è che non vogliono apparire ridicoli. Grazie alle torture inflitte dai fotografi con le loro pose anni ottanta, posare è oramai sinonimo di ridicolo.

Vediamo allora cos'è che le spose vogliono realmente. Le spose vogliono che i momenti speciali vengano catturati e nel contempo vogliono apparire il meglio possibile. Se si richiede un reportage, anche se la foto, il momento, sarà naturale ed emozionante, non è detto che voi appariate il meglio possibile.

Quando faccio vedere il mio portfolio ad una sposa, le chiedo di scegliere le foto che le piacciono. Così posso farmi un'idea dei suoi gusti e di come vorrebbe le foto. Per esempio, quasi tutte le spose mi chiedono un reportage e poi scelgono i ritratti o le foto in posa come le più belle. Tutte le coppie italiane mi dicono di volere reportage con foto spontanee. Il giorno del matrimonio li convinco per fare alcuni ritratti e alla fine scelgono questi scatti, ignorando quasi del tutto le foto del reportage. Perché? Perché nelle foto in posa sono belli e non sembrano in posa forzata. E scelgono così le foto dove sono venute meglio, da sole o in coppia. Non ci mettiamo ore a fare ciò, ma con un po' di collaborazione e un pizzico di tempo, vi prometto foto che vi stupiranno.



2 comments:

  1. Ciao Joanne,
    sono Edoardo Agresti, non ci conosciamo personalmente, ma ti seguo professionalmente. Ho appena letto questo articolo e onestamente mi sento di dissentire in molte parti dello stesso.

    Il reportage DEVE essere reportage!!!! Se si utilizza questa parola nel proporre un servizio di matrimonio tale deve essere anche nell'esecuzione. Ossia niente pose dall'inizio alla fine. Credo sia importante sottolineare questo aspetto altrimenti si crea confusione e si infonde nelle coppie l'idea che il reportage sia un'altra cosa...

    Dici che molte delle foto che vincono concorsi le spose non metterebbero mai nell'album. Mhm se segui importanti contest internazionali tipo il wpja o ISPWP (nelle sezioni reportage ovviamente) direi che tutte le foto non solo vincitrici ma anche classificate sono belle come foto e dubito che una coppie non le metterebbe tra i suoi ricordi.

    Ecco un'altra parola molto importante: RICORDI. Tramite il reportage si racconta una storia e la storia è fatta da una serie di ricordi, di momenti, di attimi. Emozioni e situazioni che non puoi "costruire", altrimenti crei delle false emozioni che ti ricorderanno soltanto il fotografo che ti metteva in posa. Nel momento in cui inizi a fare della fiction entri in conflitto con l'essenza stessa del reportage e entri nel campo della moda. In tal senso, cosa che io aborro, trovano però giustificazione tutti quei fotografi che - "siccome pioveva" - fanno rivestire la coppia con condizioni di luce migliori al ritorno dal viaggio di nozze.

    Sono convinto che, a parità di trucco e acconciatura, non si percepisca assolutamente che la foto NON è stata fatta il giorno del matrimonio. Fondamentalmente perché non trasmette emozioni, o meglio trasmette delle false emozioni, quelle che il fotografo voleva emergessero e NON quelle vere del momento.

    Con questo, quanto ho scritto NON è assolutamente una critica alla tua fotografia che apprezzo molto. Semplicemente, essendo un reportagista puro, ci tenevo a mettere i puntini sulle "i"! Se si vende il proprio lavoro come REPORTAGE che sia vero REPORTAGE.

    Un abbraccio e buona luce

    ReplyDelete
  2. Ciao Edoardo, permettimi di dissentire alla tua di cui sopra. ho guardato le tue foto e i specifico a questo link le foto sono posatissime e non di reportage. semplicemente non ci sono i "classici ritratti" bensi splendide ambientazioni, ma non x questo non posate. non volermene. con affetto. Alessandro Cremona fotografo http://www.edoardoagresti.it/galleria/3/Esterni-colore.html?idg=1&ids=6&p=1

    ReplyDelete